Umberto I di Savoia (1878-1900) · Regno d'Italia

5 lire · 1878 · Scudo sannitico 1° tipo · Roma · Argento

5 lire d'argento, coniato nel 1878 a Roma · Argento (Ag) 900‰ · ø 37 mm · peso 25 g · asse di conio a 180° · 100.000 pezzi prodotti · Molto Rara

Dritto

UMBERTO  I  /  RE  D'ITALIA

Testa del re volta a destra; nel taglio del collo, SPERANZA. Nell'esergo, 1878.

Rovescio

Scudo sabaudo della croce coronato, con appeso il collare dell'ordine della Santissima Annunziata, tra  L / 5 e, in alto, stella raggiante; tutto tra rami di alloro e di quercia legati in basso con nastro. Nell'esergo, a destra, R.

Contorno

✽ FERT ✽ nodo ✽ FERT ✽ nodo ✽ FERT ✽ nodo (in incuso)

5 lire · Scudo sannitico 1° tipo · Argento

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1878 · Roma (R) · R2 · camera_alt
Altre informazioni

Le monete da 5 lire in argento del 1° e del 2° tipo, si diffenziano sia per la dimensione della testa del sovrano, che è leggermente più piccola nelle monete del 1° tipo, sia per i differenti rilievi, che sono meno accentuati nelle monete del 2° tipo, in modo particolarmente evidente quelli dei capelli e dei baffi del sovrano.

Nonostante la Convenzione con la Lega monetaria latina, causa le mutate condizioni economiche, prevedesse che, a partire dal 1862, le monete in argento da 2 lire, 1 lira, 50 centesimi e 20 centesimi dovessero essere coniate con il titolo di 835 millesimi ed avere corso legale limitato, quelle da 5 lire continuarono ad essere coniate con il titolo di 900 millesimi e ad avere corso legale illimitato. In questo modo la coniazione delle monete da 5 lire in argento veniva riservata unicamente ai privati, proibendosi implicitamente allo Stato di proseguirne per proprio conto la fabbricazione. Per effetto della L 788/1862, i privati conservavano la facoltà di richiedere dalle zecche dello Stato la coniazione delle monete da 5 lire; essi, secondo quanto stabilito dal RD 370/1861, dovevano pagare, quale diritto di coniazione, 1,72222 lire per ogni chilogrammo d'argento fino lavorato; cosicché, l'argento fino monetato a pieno titolo (900 millesimi), dedotti i diritti di coniazione, veniva ad avere il valore di 220,50 lire al chilogrammo. Pertanto, il valore intrinseco delle monete d'argento a pieno titolo era di 222,22222 lire al chilogrammo. Tuttavia, a seguito di quanto stabilito dalla Convenzione addizionale della Lega monetaria latina del 31 gennaio 1874, si cercò di limitare la coniazione di queste monete e, causa la diminuzione del prezzo dell'argento, si procedette al ribasso dell'accetazione in zecca dell'argento, da 220,50 lire a 218,88 lire al chilogrammo, al fine di impedire che i privati richiedessero ingenti coniazioni con lo scopo di lucrare sulla differtenza di prezzo fra il metallo e la moneta [Carboneri 1915b, pp. 296, 299, 340-341, 482]. Successivamente, fu emanata la L 2651/1875, che autorizzava il governo a dare esecuzione alla citata Convenzione del 1874, e, nel 1877, a seguito uno scambio di note diplomatiche tra i Paesi della Lega, si decise, sempre a causa del continuo deprazzamento dell'argento, di sospendere definitivamente in tutti gli Stati la coniazione delle monete da 5 lire. Fu comunque concesso all'Italia di eseguire nel 1878 un'ulteriore coniazione, poi effettuata sia a nome di Vittorio Emanuele II sia a nome di Umberto I, nel frattempo asceso al trono d'Italia. Infine, a seguito della Convenzione della Lega monetaria latina del 5 novembre 1878, fu sancita la sospensione definitiva della coniazione delle monete da 5 lire, salvo poterla eventualmente riprendere tramite l'accordo unanime degli Stati contraenti. L'Italia, ottenne a stento la facoltà di coniare, utilizzando delle piastre borboniche giacenti presso il Tesoro, un ulteriore quantitativo di monete da 5 lire, rinunciando ad utilizzare le altre monete antiche di argento in ulteriori coniazioni del genere [Carboneri 1915b, pp. 300, 348, 477, tab.]. Tuttavia, in Italia, queste monete furono coniate anche nel, 1901, 1911 e 1914.

Le monete da 5 lire in argento, sia del 1° sia del 2° tipo, furono coniate complessivamente, dal 1878 al 1879, in 4.100.000 pezzi, per un totale di 20.500.000 lire. Più precisamente: 100.000 pezzi del 1° tipo (1878), per un totale di 500.000 lire [Simonetti III, pp. 46, 65, nota 5], e 4.000.000 di pezzi del 2° tipo (1879), per un totale di 20.000.000 di lire [Carboneri 1915b, pp. 882-883, tab. B1].

Tra le monete aventi la legenda del contorno composta dai tre motti fert, in incuso tra nodi e rosette, se ne possono trovare alcune in cui, seppur raramente, per la consunzione, deformazione o rottura, dovuta all'usura delle lettere f, e, r e t poste in incuso sulla ghiera, uno, due o tutti i tre motti si presentano alterati in fekt, fent, fept, feri, ffkt, ffrt, fih, fikt, fkrt, iiki o iirt. Più frequentemente, invece, può capitare che, per l'errata disposizione della ghiera, vi siano delle monete che presentano la legenda del contorno impressa al contrario, ossia quando i tre motti fert appaiono capovolti rispetto alla faccia del dritto.

Scudo sannitico

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100 lire · 1880 · Roma (R) · Au · R · camera_alt
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1878

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5 lire · Scudo sannitico · Roma (R) · Ag · R2 · camera_alt

5 lire · 1878 · Scudo sannitico 1° tipo · Roma · Argento

Stato scheda

Non completata

Oggetto emissione

Moneta

Tipo emissione

Ordinaria

Nominale

5 lire

Valore unità monetaria

5 lire italiane

Tipo

1° tipo

Materiale

Argento (Ag)

Titolo

900‰

Tolleranza titolo

± 2‰

Anno

1878

Diametro

37 mm

Peso legale

25 g

Tolleranza peso

± 3‰

Peso reale

24,94/25,00 g

Asse di conio a

180° (ore 6)

Tipo del dritto

Testa nuda

Legenda dritto
Tipo del rovescio

Scudo sannitico

Legenda rovescio
Tipo contorno

Con legenda

Legenda contorno
Zecca
Zecca sigla

R

Produzione

Coniazione meccanica al "molinetto" con virola e cordone

Incisore capo
SPERANZA Filippo sigla

SPERANZA

Classe di conio

2ª Classe [superficie: bordo deturpato]

Tiratura

100.000 pezzi prodotti

Rarità

Molto Rara (R2)

Umberto I di Savoia (1878-1900) · Regno d'Italia

Serie

Stati italiani (dall'anno 800)

Monetazione

Regno d'Italia

Autorità

Umberto I di Savoia (1878-1900)

Dinastia

Savoia

Ramo

Carignano

Titolo

Re d'Italia

Ruolo

Re

Modalità

Legittimo

Politica

Stati indipendenti

Periodo unitario italiano

Unità monetaria

Lira italiana (17/07/1861 - 31/12/2001)

Tipi unità monetarie

Moneta effettiva (dal 17/7/1861 al 24/8/1862)

Moneta sussidiaria (dal 1914 al 1959)

Moneta sussidiaria (dal 24/8/1862 al 5/11/1878)

Moneta sussidiaria (dal 5/11/1878 al 1914)

Sistema ponderale
Unità ponderale
Anni

1878, 1879, 1880, 1881, 1882, 1883, 1884, 1885, 1886, 1887, 1888, 1889, 1890, 1891, 1892, 1893, 1894, 1895, 1896, 1897, 1898, 1899, 1900

Tipo emissione

Ordinaria

Materiali

Argento (Ag)

Nichelio (Ni)

Oro (Au)

Rame (Cu)

Nominali

1 centesimo, Cu 960‰, 1 g

1 lira, Ag 835‰, 5 g

10 Centesimi, Cu 960‰, 10 g

100 lire, Au 900‰, 32,258 g

2 centesimi, Cu 960‰, 2 g

2 lire, Ag 835‰, 10 g

20 centesimi, Ni 250‰, 4 g

20 lire, Au 900‰, 6,45161 g

5 centesimi, Cu 960‰, 5 g

5 lire, Ag 900‰, 25 g

50 centesimi, Ag 835‰, 2,5 g

50 lire, Au 900‰, 16,129 g

Tipi del dritto

Testa nuda

Valore entro semicorona di alloro e quercia

Tipi del rovescio

Corona di alloro e quercia

Scudo sannitico

Valore entro semicorona di alloro e quercia

Tipi contorno

Con legenda

Godronato

Liscio

Legenda contorno
Zecche
Produzione

Coniazione meccanica al "molinetto" con virola e cordone

Incisore capo

SPERANZA Filippo, Senza marchio, Roma

SPERANZA Filippo, S, Roma

SPERANZA Filippo, SPERANZA, Roma

Gigante Fabio
Fabio Gigante
Monete del Regno d'Italia e delle sue Colonie
Digital Encyclopedic Edition
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