Vittorio Emanuele III di Savoia (1900-1936) Re · Regno d'Italia

10 Centesimi · 1931 · Ape su fiore · Roma · Rame

10 Centesimi di rame, coniati nel 1931 a Roma · Rame (Cu) 950‰ · ø 22,5 mm · peso 5,4 g · asse di conio a 180° · 10.750.000 pezzi prodotti · Comune

Dritto

VITTORIO  EMANVELE  III  RE  D'ITALIA

Testa del re volta a sinistra. Nell'esergo, lungo il bordo, A • MOTTI.

Rovescio

Ape, verso destra, posta sopra un fiore da cui sugge il nettare. In basso, a sinistra, R e, a destra, C•10. Nell'esergo, 1931 e, più a destra lungo il bordo, R • BROZZI.

Contorno

Liscio

10 Centesimi · Ape su fiore · Rame

Altre informazioni

Dopo essere stati radicalmente rinnovati i modelli delle monete d'argento, si rese necessario rinnovare pure quelli delle monete di bronzo, che, gradatamente, sarebbero dovuti scomparire dalla circolazione per essere sostituiti con monete da 10 centesimi e 5 centesimi in nichelio puro, il quale aveva già fatto ottima prova con la moneta da 20 centesimi del tipo "Libertà librata". Infatti, nell'amministrazione si era affermata l'idea che in un non molto lontano avvenire la circolazione avrebbe dovuto essere quasi per intero costituita da monete coniate in nichelio puro, metallo, per le sue caratteristiche fisiche, più adatto del bronzo alla monetazione sebbene la sua lavorazione sia più complicata. A tale scopo la L 659/1914 autorizzò la coniazione di nuove monete da 10 centesimi in nichelio puro, per l'ammontare di 10 milioni di lire, in sostituzione di pari somma di monete da 20 centesimi, di cui veniva ridotto il contingente. Pertanto, l'utilizzo del bronzo sarebbe stato dunque limitato alle sole monete da 2 centesimi e 1 centesimo. Tuttavia, la guerra del 1915-1918 interruppe quanto era stato programmato e, in parte, realizzato. Nel dopoguerra si dovette riformare tale programma adeguando, nei suoi progetti, la specie e l'impiego del metallo monetario al nuovo valore della lira. Le monete da 2 centesimi e 1 centesimo non furono più coniate e il mercato dei metalli determinò la creazione di nuovi tipi di monete da 10 centesimi e 5 centesimi in bronzo di nuova composizione e con peso e dimensioni ridotte. Queste nuove monete furono coniate con il metallo ricavato dalla rifusione, autorizzata tramite il RDL 627/1920, di quelle di vecchio tipo di pari valore, di maggiore diametro, il cui ritiro dalla circolazione iniziò nel 1919 e da allora proseguì ininterrottamente [MdF 1940, pp. 23-24].

Per la composizione metallica destinata alle monete di bronzo da 10 centesimi e 5 centesimi, dopo molte prove e molti esperimenti fu prescelta la lega ternaria composta da rame, stagno e zinco, che già aveva fatto buona prova nelle monete di bronzo della maggior parte dei Paesi esteri e che si prestava ad essere ottenuta, con una semplice aggiunta di piccole parti di stagno e di zinco, dalla pasta delle vecchie monete di bronzo da demonetare. Questa pasta metallica aveva inoltre il grande vantaggio che dovendosi aggiungere una piccola percentuale di zinco, la vecchia pasta monetaria di lega binaria usata fino a tutto il 1918 (composta da rame e stagno) veniva molto migliorata e resa più adatta per le operazioni di trasformazione dei tondelli per le nuove monete a causa dell'azione deossidante dello zinco. Pertanto, per passare dalla vecchia pasta metallica monetaria (96 Cu + 4 Sn) alla nuova pasta metallica (95 Cu + 4 Sn + 1 Zn) bastava aggiungere per 100 kg di vecchie monete da demonetare 0,0421 Kg di stagno e 1,0105 Kg di zinco [Lanfranco 1933b, p. 135].

Nelle sedute del 2 e 4 giugno 1918 la Commissione tecnico-artistica monetaria deliberò di bandire un concorso per i modelli di due monete di bronzo del taglio di 10 centesimi e 5 centesimi. Tuttavia, nel corso della seduta del 31 agosto 1918, nessuno dei modelli relativi alla moneta da 10 centesimi, presi nel loro insieme (dritto e rovescio), aveva incontrato il pieno gradimento della Commissione. In ogni caso, tra i progetti presentati, quello dello scultore Renato Brozzi era stato molto apprezzato nel rovescio, raffigurante un'ape postata sopra un fiore, ma il modello del dritto non piacque e, data l'urgenza dell'emissione, fu proposto di utilizzare il modello del dritto realizzato dal capo incisore Silvio Motti per la moneta da 5 centesimi. Infatti, si considerò che queste due monete erano quelle che avrebbero dovuto avere la maggiore circolazione, spesso in coppia tra loro, pertanto si pensò che fosse opportuno che non recassero l'effigi sovrane troppo dissomiglianti. Il Brozzi in principio si oppose all'idea di utilizzare due modelli di genere completamente diverso, concepiti con intendimenti d'arte agli antipodi tra loro; tuttavia, alla fine, dopo diverse tergivesazioni e nuovi tentativi di allestire nuovi modelli, il Brozzi acconsentì che il suo modello del rovescio fosse accoppiato con quello del dritto del Motti, colla raccomandazione che quest'ultimo modello fosse, per quanto possibile, raddolcito anche nelle lettere per meglio armonizzarlo col suo [Lanfranco 1933a, pp. 20-21; Lanfranco 1933b, pp. 137-138].

Durante il regno d'Italia, il corso legale delle monete di bronzo, ogni pagamento tra privati, era limitato ad 1 lira; lo Stato, tuttavia, aveva l'obbligo di riceverle senza limite di somma nelle casse pubbliche [Carboneri 1915b, p. 296].

Le monete da 10 centesimi in bronzo, del tipo "Ape su fiore", furono coniate dal 1919 al 1937, complessivamente, in 409.919.388 pezzi, per un totale di 40.991.938 lire e 80 centesimi [MdF 1940, p. 57, tab. C2].

10 Centesimi · 1931 · Ape su fiore · Roma · Rame

Stato scheda

Non completata

Oggetto emissione

Moneta

Tipo emissione

Ordinaria

Nominale

10 Centesimi

Valore unità monetaria

0,10 lire italiane

Materiale

Rame (Cu)

Titolo

950‰

Tolleranza titolo

± 10‰

Anno

1931

Diametro

22,5 mm

Peso legale

5,4 g

Tolleranza peso

± 15‰

Peso reale

5,319/5,481 g

Asse di conio a

180° (ore 6)

Tipo del dritto

Testa nuda

Tipo del rovescio

Ape su fiore

Legenda rovescio
Tipo contorno

Liscio

Zecca
Zecca sigla

R

Produzione

Coniazione meccanica con presse monetarie rapide

Modellista R/
BROZZI Renato sigla

R BROZZI

Modellista D/
MOTTI Attilio Silvio sigla

A MOTTI

Incisore capo
MOTTI Attilio Silvio sigla

A MOTTI

Classe di conio

1ª Classe [nessun difetto di conio]

Tiratura

10.750.000 pezzi prodotti

Rarità

Comune (C)

Vittorio Emanuele III di Savoia (1900-1936) Re · Regno d'Italia

Serie

Stati italiani (dall'anno 800)

Monetazione

Regno d'Italia

Autorità

Vittorio Emanuele III di Savoia (1900-1936) Re

Dinastia

Savoia

Ramo

Carignano

Titolo

Re d'Italia

Ruolo

Re

Modalità

Legittimo

Politica

Stati indipendenti

Periodo unitario italiano

Unità monetaria

Lira italiana (17/07/1861 - 31/12/2001)

Tipi unità monetarie

Moneta effettiva (dal 17/7/1861 al 24/8/1862)

Moneta sussidiaria (dal 1914 al 1959)

Moneta sussidiaria (dal 24/8/1862 al 5/11/1878)

Moneta sussidiaria (dal 5/11/1878 al 1914)

Sistema ponderale
Unità ponderale
Anni

1901, 1902, 1903, 1904, 1905, 1906, 1907, 1908, 1909, 1910, 1911, 1912, 1913, 1914, 1915, 1916, 1917, 1918, 1919, 1920, 1921, 1922, 1923, 1924, 1925, 1926, 1927, 1928, 1929, 1930, 1931, 1932, 1933, 1934, 1935, 1936, 1937

Tipi emissione

Commemorativa

Necessità

Non emessa

Ordinaria

Per numismatici

Materiali

Argento (Ag)

Ferro (Fe)

Nichelio (Ni)

Oro (Au)

Rame (Cu)

Nominali

1 centesimo, Cu 960‰, 1 g

1 lira, Ag 835‰, 5 g

1 lira, Ni 975‰, 8 g

10 Centesimi, Cu 950‰, 5,4 g

10 Centesimi, Cu 960‰, 10 g

10 lire, Ag 835‰, 10 g

10 lire, Au 900‰, 3,2258 g

100 lire, Au 900‰, 8,799014 g

100 lire, Au 900‰, 32,258 g

2 centesimi, Cu 960‰, 2 g

2 lire, Ag 835‰, 10 g

2 lire, Ni 990‰, 10 g

20 centesimi, Ni 250‰, 4 g

20 centesimi, Ni 975‰, 4 g

20 lire, Ag 600‰, 20 g

20 lire, Ag 800‰, 15 g

20 lire, Au 900‰, 6,45161 g

20 lire, Au 900‰, 32,258 g

25 centesimi, Ni 975‰, 4 g

5 centesimi, Cu 950‰, 3,25 g

5 centesimi, Cu 960‰, 5 g

5 centesimi, Fe 750‰, 2 g

5 lire, Ag 835‰, 5 g

5 lire, Ag 900‰, 25 g

50 centesimi, Ni 975‰, 6 g

50 lire, Au 900‰, 4,399507 g

50 lire, Au 900‰, 16,129 g

Tipi del dritto

Aquila spiegata

Italia agricola

Italia seduta

Scudo sannitico

Semibusto in uniforme

Semibusto in uniforme col collare

Testa elmata

Testa nuda

Iscrizione dritto
Tipi del rovescio

Ape su fiore

Aquila romana

Aquila spiegata

Fante vittorioso

Fascio littorio

Giustizia su quadriga di leoni

Italia aratrice

Italia e Roma genitrice

Italia marinara

Italia su biga briosa

Italia su quadriga briosa

Italia su quadriga veloce

Libertà librata

Littore

Littore e Italia genitrice

Scudo triangolare

Spiga

Valore entro esagono

Valore entro semicorona di alloro e quercia

Valore su due rami di alloro

Legende rovescio
Tipi contorno

Con legenda

Godronato

Liscio

Legenda contorno
Zecca

Roma, R

Produzioni

Coniazione meccanica al "molinetto" con virola e cordone

Coniazione meccanica con presse monetarie rapide

Capi incisori

GIORGI Luigi, Senza marchio, Roma

GIORGI Luigi, L G I, Roma

GIORGI Luigi, L GIORGI I, Roma

GIORGI Luigi, L GIORGI INC, Roma

MOTTI Attilio Silvio, Senza marchio, Roma

MOTTI Attilio Silvio, A M, Roma

MOTTI Attilio Silvio, A M INC, Roma

MOTTI Attilio Silvio, A MOTTI, Roma

MOTTI Attilio Silvio, A MOTTI INC, Roma

SPERANZA Filippo, Senza marchio, Roma

SPERANZA Filippo, S, Roma

SPERANZA Filippo, SPERANZA, Roma

Modellisti

BISTOLFI Leonardo, [LB]ISTOLFI M (L B in nesso), Roma

BONINSEGNA Egidio, E BONINSEGNA M, Roma

BROZZI Renato, R BROZZI, Roma

CALANDRA Davide, D CALANDRA, Roma

CALANDRA Davide, D CALANDRA M, Roma

CANONICA Pietro, Senza marchio, Roma

CANONICA Pietro, P C M, Roma

CANONICA Pietro, P CANONICA M, Roma

MISTRUZZI Aurelio, MISTRVZZI, Roma

MORBIDUCCI Publio, P MORBIDVCCI, Roma

MOTTI Attilio Silvio, A MOTTI, Roma

ROMAGNOLI Giuseppe, Senza marchio, Roma

ROMAGNOLI Giuseppe, G R M, Roma

ROMAGNOLI Giuseppe, G ROMAGNOLI, Roma

TRENTACOSTE Domenico, D TRENTACOSTE, Roma

Gigante Fabio
Fabio Gigante
Monete del Regno d'Italia e delle sue Colonie
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