Le monete da 5 centesimi in bronzo del 1908, del tipo "Italia marinara", presentano, nel rovescio, la sigla di zecca r, nella prora della nave, e le firme degli autori p canonica m e l giorgi i, nella fiancata della nave, in rilievo. Invece, le monete del 1909 presentano la sigla, sulla prora, in incuso e le firme, sulla fiancata, in rilievo. Infine, le monete di tutte le altre date presentano sia la sigla sia le firme in incuso.

A proposito delle monete di questo tipo, con nel dritto il puntino tra la lettera d e il nome italia, Lanfranco [1932a, pp. 163-164], scrisse che "Nel modello originale del dritto delle monete di bronzo dello scultore Pietro Canonica [da 10 centesimi, 5 centesimi, 2 centesimi e 1 centesimo, della serie Italia marinara], non esisteva alcun puntino di separazione tra una parola e l'altra della legenda vittorio emanvele iii re d'italia. Per incarico della Reale Commissione tecnico-monetaria l'incisore capo Luigi Giorgi apportò al modello originale alcune modificazioni necessarie per la perfetta riduzione del modello a punzone, e fra le altre modificazioni inserì nel nuovo definitivo modello i puntini fra le diverse parole della legenda. Da questo modello fu ricavato il punzone originale in acciaio nel quale il Giorgi, forse per suggerimento della Reale Commissione o dello scultore Canonica, tolse col bulino il puntino fra la lettera d e italia. Perciò tanto la prima moneta di prova come le monete delle successive coniazioni degli anni 1908 e 1909 hanno la legenda intorno all'effigie sovrana priva del puntino fra la lettera d e italia. Dovendosi nell'anno 1912 ricominciare la coniazione della moneta da centesimi 5 l'incisore capo Giorgi, per aderire al desiderio di alcuni membri della Reale Commissione monetaria che avevano rilevato troppo basso il rilievo delle impronte della moneta in oggetto, rifece nuovamente i punzoni originali alzando leggermente il rilievo. Ma poiché il puntino dopo la lettera d esisteva sul modello definitivo, come sopra si è detto, così la riproduzione pantografica del nuovo punzone risultò necessariamente con lo stesso puntino. Il Giorgi mentre nel vecchio punzone tolse il puntino, in questo nuovo del 1912 - o per dimenticanza o per altri motivi - lo lasciò e così il punzone riproduttore dei conî consegnati dallo stesso Giorgi per le coniazioni col millesimo 1912 e successivi porta il puntino che perciò è riprodotto nelle monete recanti il millesimo 1912 e successivi." Tuttavia, nonostante l'autorevole scritto del Lanfranco [v. supra] qui riprodotto, il puntino in oggetto appare solo nelle monete datate 1912 e nella prima emissione di quelle del 1913; infatti, nelle monete della seconda emissione del 1913, in quelle del 1915 ed in quelle del 1918 il puntino non è più presente nelle monete.

La tipologia "Italia marinara", costituita dalla figura dell'Italia ritta sulla prora di una nave romana, fu citata nella descrizione delle monete in bronzo da 2 centesimi e 1 centesimo (la cui serie comprende anche quelle da 10 centesimi e 5 centesimi) coniate a partire dal 1908 [MdT 1912, p. 40]. Successivamente, dal 1931 al 1933, furono coniate le monete da 100 lire in oro, che, pur realizzate con lo stile appropriato all'epoca, ne rapresentano la continuità. Pertanto, le definizioni "Italia su prora" e "Donna su prora", utilizzate per descrivere questa tipologia, rappresentano una mera descrizione del tipo, mentre la definizione "Italia marinara" ne definisce l'allegoria rappresentata.

Le monete da 5 centesimi, 2 centesimi e 1 centesimo in bronzo, del tipo "Italia marinara", rappresentano, per la maggior parte, riconiazioni di vecchie monete dello stesso taglio e il rimanente, come pure i pezzi da 2 centesimi e 1 centesimo, furono ricavati dalla fusione di vecchie monete da 10 centesimi [Carboneri 1915b, p. 553].

Durante il regno d'Italia, il corso legale delle monete di bronzo, ogni pagamento tra privati, era limitato ad 1 lira; lo Stato, tuttavia, aveva l'obbligo di riceverle senza limite di somma nelle casse pubbliche [Carboneri 1915b, p. 296].

Le monete da 5 centesimi in bronzo, del tipo "Italia marinara", furono coniate dal 1908 al 1918, complessivamente, in 10.545.066 pezzi, per un totale di 527.253 lire e 30 centesimi [Carboneri 1915b, pp. 906-907, tab. D¹; MdF 1940, p. 53, tab. A7]. Queste monete furono ritirate dalla circolazione, a partire dal 1919, per essere sostituite con le nuove monete da 5 centesmi di bronzo di diametro e peso ridotti [MdF 1940, p. 24].