Vittorio Emanuele III di Savoia (1900-1936) Re · Regno d'Italia

100 lire · 1923 · Fascio littorio · Roma · Oro

100 lire d'oro, coniato nel 1923 a Roma · Oro (Au) 900‰ · ø 35 mm · peso 32,258 g · asse di conio a 180° · 20.000 pezzi prodotti · Rara

Dritto

VITTORIO  EMANVELE  III  RE  D'ITALIA

Testa del re volta a sinistra. Nell'esergo, sotto il collo, A • MOTTI.

Rovescio

Fascio littorio romano con scure completa verso destra sormontata da una testa di ariete. A sinistra, LIRE // 100 e, in basso, R; a destra, OTTOBRE // 1922 ▴ // 1923.

Contorno

Godronato

100 lire · Fascio littorio · Oro

1319
1923 · Roma (R) · R · camera_alt
Altre informazioni

Le monete da 100 lire e da 20 lire in oro del tipo "Fascio littorio", furono coniate per commemorare il primo anno della marcia su Roma, per l'instaurazione del governo fascista, effettuata il 28 ottobre del 1922 [MdF 1940, p. 57, tab. C3].

I primi esemplari di queste monete da 100 lire in oro del tipo "Fascio littorio", furono coniati con i fondi speculari; tuttavia, la maggioranza dell'emissione fu sottoposta a patinatura. Queste monete, pur avendo corso legale, non entrarono in circolazione; infatti, pur facendo riferimento alla L. 788/1862, esse avevano un valore intrinseco superiore a quello nominale. D'Incerti [1956, pp. 128-129], a proposito di questa moneta scrive: "La moneta da 100 lire, per la quale già nelle prove si era riscontrata la difficoltà di ottenere perfettamente integre le larghe zone piane che il modello presentava, venne patinata col metodo di solito riservato alle grandi medaglie, consistente in una sabbiatura finissima seguita da immersione in acido nitrico. Si ferificò per essa anche un altro serio inconveniente tecnico: dati i suoi forti rilievi e la particolare disposizione delle masse, la potenza della pressa monetaria impiegata apparve insufficiente per ottenere che il metallo del tondello colmasse perfettamente le matrici, e ne derivarono due sensibili mancanze di spessore sul bordo, in corrispondenza delle stremità del fascio littorio; particolarmente accentuata quella in basso. Per rimediarvi, dopo varie prove si ricorse all'espediente - del tutto insolito nella numismatica moderna e assai discutibile sotto il punto di vista estetico - di orientare il rovescio con un angolo di circa 15 gradi rispetto all'asse del dritto. Anche in tal modo però il difetto, se pure attenuato, rimase ben visibile alla base del fascio. [...] Benché il prezzo di cessione ai privati [di questa moneta] fosse conveniente, perché corrispondeva a poco più del valore intrinseco del metallo, esse, contrariamente a quanto si prevedeva, non furono molto richieste, tanto che dopo un anno dalla loro emissione ne esisteva ancora una buona quantità invenduta prezzo la Zecca, e Mussolini, venutone a conoscenza, se ne servì, da allora, per farne dono a persone o ad enti resisi per qualche titolo benemeriti. Queste speciali monete tornarono di moda alla fine della guerra quando gli americani del corpo di occupazione ne fecero incetta, considerandole un interessante 'ricordo' dell'Italia fascista."

A nostro parere, gli esemplari di questa moneta privi di patinatura, così come quelli che presentano l'asse del rovescio spostato di 15 gradi rispetto a quello del dritto, non sono da considerarsi come varianti di conio in quanto la loro produzione non ha comportato, in alcun modo, la modifica dei conî originali della moneta.

Per quanto concerne le monete da 100 lire e 20 lire in oro del 1923 del tipo "Fascio littorio" e le monete da 100 lire in oro del 1925 del tipo "Fante vittorioso" (Vetta d'Italia), occorre considerare che negli anni in cui furono coniate era ancora in vigore la Convenzione monetaria latina, di cui il regno d'Italia faceva parte, la quale prescriveva che le monete in oro da 100 lire dovevano avere il peso legale di 32,258 grammi, il titolo di 900 millesimi ed il diametro di 35 millimetri; quelle da 20 lire, invece, dovevano avere il peso legale di 6,45161 grammi, il titolo di 900 millesimi ed il diametro di 21 millimetri. Tuttavia, negli anni in cui si è combattuta la prima guerra mondiale e in quelli successivi, il prezzo dell'oro era notevolmente aumentato, tanto da non consentire la coniazione di monete, in quel metallo, con le caratteristiche consentite. Il governo italiano, al fine di celebrare sia il primo anniversario della marcia su Roma sia il 25° anniversario dell'avvento al trono di Vittorio Emanuele III, decise di procedere alla coniazione delle tre monete in oggetto, seppur con le caratteristiche ponderali, oramai inadeguate, prescritte dalla Convenzione di cui sopra; pertanto, essendo esse di valore intrinseco notevolmente superiore a quello nominale, non poterono essere destinate alla circolazione. Successivamente, per mezzo del RD 2325/1927, si provvide ad emanare le norme atte alla stabilizzazione della lira, le quali prescrivevano che la nuova parità aurea fosse fissata in ragione di un peso d'oro fino di 7,919052 grammi per ogni 100 lire italiane [MdF 1940, p. 43]. Questo decreto, emesso solo qualche anno dopo l'emissione delle monete da 100 lire e da 20 lire del 1923 e solo due anni dopo l'emissione delle monete da 100 lire del 1925, ci aiuta a comprendere il valore dell'oro in quel periodo; infatti, fatti i debiti conteggi, risulta che una moneta del peso di 29,03225806 grammi di oro fino (quello contenuto nelle monete da 100 lire), valeva, al netto delle spese di produzione e della lega in essa contenuta, 366,589 lire. Allo stesso modo, risulta che una moneta del peso di 5,806 grammi di oro fino (quello contenuto nelle monete da 20 lire), valeva, al netto delle spese di produzione e della lega in essa contenuta, 73,318 lire. Pertanto, risulta del tutto plausibile la vendita, ai privati, delle monete da 100 lire a 500 lire cadauna, in base a quanto segnalato da Patriniani [1954], o 400 lire, secondo quanto indicato da D'Incerti [1956, p. 130]; così come la vendita delle monete da 20 lire a 100 lire cadauna, secondo Patriniani [v. supra], o 80 lire, secondo D'Incerti [v. supra], anche se, purtroppo, nessuno dei due autori segnalati cita alcuna fonte a tale proposito. In ogni caso, potrebbe essere verosimile che essi riferiscano dei prezzi relativi a due momenti differenti della vendita di queste monete. Tuttavia, è bene considerare che tutte e tre le monete di cui discutiamo, rientrano tra le emissioni normali effettuate dalla zecca [MdF 1940, p. 31], sebbene non fossero destinate alla circolazione, e non tra quelle coniate appositamente per i numismatici. Queste ultime, infatti, fanno la loro apparizione solo a partire dall'anno 1926 [ibid., p. 42, tab.], proprio l'anno successivo all'emissione del 100 lire del 1925. In considerazione di ciò, appare evidente l'intento del governo di celebrare in modo grandioso, quindi anche con tre bellissime monete, gli eventi che queste ultime commemorano, anche in virtù del fatto che le monete di Vittorio Emanuele III incontrarono il favore del pubblico ed erano assai ricercate dai collezionisti, in Italia ed all'estero, specialmente quelle d'oro e d'argento. Infatti, grazie alla politica estetica adottata per la produzione delle monete, l'Italia riconquistava indubbiamente uno dei primi posti nella numismatica moderna [Carboneri 1915b, p. 440]. Pertanto, è verosimile ritenere che la zecca, proprio in ragione dell'apprezzamento riscontrato, abbia deciso, a partire dal 1926, di effettuare, in via continuativa, delle coniazioni di monete riservate ai numismatici, ma con quantitativi estremamente ridotti rispetto a quelli previsti per le emissioni del 1923 e 1925.

Per effetto della L 788/1862, i privati conservavano la facoltà di richiedere dalle zecche dello Stato la coniazione di monete d'oro, del nuovo sistema, pagando, secondo quanto stabilito dal RD 370/1861 quale diritto di coniazione, 7,44444 lire per ogni chilogrammo di oro fino lavorato; cosiché, l'oro fino monetato, dedotti i diritti di coniazione, veniva ad avere il valore di 3.437 lire al chilogrammo. Pertanto, il valore intrinseco delle monete d'oro era di 3.444,44444 lire al chilogrammo. Tuttavia, pur rimanendo valide le succitate norme e tariffe, sotto il regno di Vittorio Emanuele III la fabbricazione libera delle monete d'oro fu soggetta a disposizioni interne e regolata secondo le contingenze del Tesoro e delle lavorazioni di zecca, rimanendo di fatto virtualmente sospesa [Carboneri 1915b, pp. 299-300, 482, 843], per poi riprendere dal 1931 al 1938, anni in cui le monete d'oro furono coniate esclusivamente per conto di privati che, oltre a fornire il metallo, pagarono alla zecca la nuova tariffa per il diritto di coniazione di 22 lire per ogni chilogrammo di oro lavorato [MdF 1940, pp. 44, 46, 55, tab. B1, nota].

Le monete da 100 lire in oro, del tipo "Fascio littorio", furono coniate nel 1923 in 20.000 pezzi, per un totale di 2.000.000 lire [MdF 1940, p. 47, tab. A1].

100 lire · 1923 · Fascio littorio · Roma · Oro

Stato scheda

Non completata

Oggetto emissione

Moneta

Tipo emissione

Commemorativa

Nominale

100 lire

Valore unità monetaria

100 lire italiane

Materiale

Oro (Au)

Titolo

900‰

Tolleranza titolo

± 2‰

Anno

1923

Diametro

35 mm

Peso legale

32,258 g

Tolleranza peso

± 1‰

Peso reale

32,23/32,25 g

Asse di conio a

180° (ore 6)

Tipo del dritto

Testa nuda

Tipo del rovescio

Fascio littorio

Iscrizione rovescio
Tipo contorno

Godronato

Zecca
Zecca sigla

R

Produzione

Coniazione meccanica con presse monetarie rapide

Incisore capo
MOTTI Attilio Silvio sigla

A MOTTI

Classe di conio

1ª Classe [nessun difetto di conio]

Tiratura

20.000 pezzi prodotti

Rarità

Rara (R)

Normativa

Vittorio Emanuele III di Savoia (1900-1936) Re · Regno d'Italia

Serie

Stati italiani (dall'anno 800)

Monetazione

Regno d'Italia

Autorità

Vittorio Emanuele III di Savoia (1900-1936) Re

Dinastia

Savoia

Ramo

Carignano

Titolo

Re d'Italia

Ruolo

Re

Modalità

Legittimo

Politica

Stati indipendenti

Periodo unitario italiano

Unità monetaria

Lira italiana (17/07/1861 - 31/12/2001)

Tipi unità monetarie

Moneta effettiva (dal 17/7/1861 al 24/8/1862)

Moneta sussidiaria (dal 1914 al 1959)

Moneta sussidiaria (dal 24/8/1862 al 5/11/1878)

Moneta sussidiaria (dal 5/11/1878 al 1914)

Sistema ponderale
Unità ponderale
Anni

1901, 1902, 1903, 1904, 1905, 1906, 1907, 1908, 1909, 1910, 1911, 1912, 1913, 1914, 1915, 1916, 1917, 1918, 1919, 1920, 1921, 1922, 1923, 1924, 1925, 1926, 1927, 1928, 1929, 1930, 1931, 1932, 1933, 1934, 1935, 1936, 1937

Tipi emissione

Commemorativa

Necessità

Non emessa

Ordinaria

Per numismatici

Materiali

Argento (Ag)

Ferro (Fe)

Nichelio (Ni)

Oro (Au)

Rame (Cu)

Nominali

1 centesimo, Cu 960‰, 1 g

1 lira, Ag 835‰, 5 g

1 lira, Ni 975‰, 8 g

10 Centesimi, Cu 950‰, 5,4 g

10 Centesimi, Cu 960‰, 10 g

10 lire, Ag 835‰, 10 g

10 lire, Au 900‰, 3,2258 g

100 lire, Au 900‰, 8,799014 g

100 lire, Au 900‰, 32,258 g

2 centesimi, Cu 960‰, 2 g

2 lire, Ag 835‰, 10 g

2 lire, Ni 990‰, 10 g

20 centesimi, Ni 250‰, 4 g

20 centesimi, Ni 975‰, 4 g

20 lire, Ag 600‰, 20 g

20 lire, Ag 800‰, 15 g

20 lire, Au 900‰, 6,45161 g

20 lire, Au 900‰, 32,258 g

25 centesimi, Ni 975‰, 4 g

5 centesimi, Cu 950‰, 3,25 g

5 centesimi, Cu 960‰, 5 g

5 centesimi, Fe 750‰, 2 g

5 lire, Ag 835‰, 5 g

5 lire, Ag 900‰, 25 g

50 centesimi, Ni 975‰, 6 g

50 lire, Au 900‰, 4,399507 g

50 lire, Au 900‰, 16,129 g

Tipi del dritto

Aquila spiegata

Italia agricola

Italia seduta

Scudo sannitico

Semibusto in uniforme

Semibusto in uniforme col collare

Testa elmata

Testa nuda

Iscrizione dritto
Tipi del rovescio

Ape su fiore

Aquila romana

Aquila spiegata

Fante vittorioso

Fascio littorio

Giustizia su quadriga di leoni

Italia aratrice

Italia e Roma genitrice

Italia marinara

Italia su biga briosa

Italia su quadriga briosa

Italia su quadriga veloce

Libertà librata

Littore

Littore e Italia genitrice

Scudo triangolare

Spiga

Valore entro esagono

Valore entro semicorona di alloro e quercia

Valore su due rami di alloro

Legende rovescio
Tipi contorno

Con legenda

Godronato

Liscio

Legenda contorno
Zecca

Roma, R

Produzioni

Coniazione meccanica al "molinetto" con virola e cordone

Coniazione meccanica con presse monetarie rapide

Capi incisori

GIORGI Luigi, Senza marchio, Roma

GIORGI Luigi, L G I, Roma

GIORGI Luigi, L GIORGI I, Roma

GIORGI Luigi, L GIORGI INC, Roma

MOTTI Attilio Silvio, Senza marchio, Roma

MOTTI Attilio Silvio, A M, Roma

MOTTI Attilio Silvio, A M INC, Roma

MOTTI Attilio Silvio, A MOTTI, Roma

MOTTI Attilio Silvio, A MOTTI INC, Roma

SPERANZA Filippo, Senza marchio, Roma

SPERANZA Filippo, S, Roma

SPERANZA Filippo, SPERANZA, Roma

Modellisti

BISTOLFI Leonardo, [LB]ISTOLFI M (L B in nesso), Roma

BONINSEGNA Egidio, E BONINSEGNA M, Roma

BROZZI Renato, R BROZZI, Roma

CALANDRA Davide, D CALANDRA, Roma

CALANDRA Davide, D CALANDRA M, Roma

CANONICA Pietro, Senza marchio, Roma

CANONICA Pietro, P C M, Roma

CANONICA Pietro, P CANONICA M, Roma

MISTRUZZI Aurelio, MISTRVZZI, Roma

MORBIDUCCI Publio, P MORBIDVCCI, Roma

MOTTI Attilio Silvio, A MOTTI, Roma

ROMAGNOLI Giuseppe, Senza marchio, Roma

ROMAGNOLI Giuseppe, G R M, Roma

ROMAGNOLI Giuseppe, G ROMAGNOLI, Roma

TRENTACOSTE Domenico, D TRENTACOSTE, Roma

Gigante Fabio
Fabio Gigante
Monete del Regno d'Italia e delle sue Colonie
Digital Encyclopedic Edition
#
Indice