Vittorio Emanuele III di Savoia (1936-1943) Re e Imperatore · Regno d'Italia

50 centesimi · 1940 Anno XVIII · Aquila romana 2° tipo · Roma · Ferro

50 centesimi di ferro, coniati nel 1940 Anno XVIII a Roma · Ferro (Fe) 820‰ · ø 24,1 mm · h 1,8 mm · peso 6 g · asse di conio a 180° · 19.005.000 pezzi prodotti · Comune

Dritto

VITT • EMAN • III • RE • E • IMP •

Testa del re volta a destra. Nell'esergo, lungo il bordo, G • ROMAGNOLI.

Rovescio

I T A L I A

Aquila romana, vista di fianco verso destra, ad ali aperte volta a sinistra, poggiante con gli artigli sul fascio littorio con la scure completa a destra rivolta verso l'alto; a sinistra, 1940 // XVIII. Nell'esergo, a sinistra, R e, centralmente, lo scudo sabaudo della croce coronato tra C. / 50.

Contorno

Godronato

Variante

Amagnetica

Altre informazioni

Queste monete sono composte da una lega di acciaio inossidabile austenitico [72% di ferro] al cromo-nichelio, con tenore medio di cromo pari al 19% e di nichelio pari al 9%; pertanto, risultano essere perfettamente amagnetiche [D'Incerti 1973, p. 246].

50 centesimi · Aquila romana 2° tipo · Ferro

Altre informazioni

A seguito della conquista dell'Etiopia (allora Abissinia), fu emanato il RDL 754/1936, dal titolo: "Dichiarazione della sovranità piena ed intera del Regno d'Italia sull'Etiopia ed assunzione da parte del Re d'Italia del titolo di Imperatore di Etiopia". Ben presto si palesò la necessità non soltanto di rappresentare anche nella monetazione il fondato Impero, ma anche di adeguare la circolazione metallica agli aumentati bisogni, tenendo conto delle peculiari esigenze delle regioni conquistate. Fu perciò disposto il riordinamento della circolazione monetaria metallica di Stato autorizzando, per effetto del RDL 1674/1936, la creazione della cosidetta "serie imperiale", celebrativa della costituzione dell'Impero. Pertanto, in forza del RD 2510/1936, fu autorizzata l'emissione delle monete d'oro da 100 lire e 50 lire e, a seguito del RD 2511/1936, fu autorizzata l'emissione delle monete d'argento: 20 lire, 10 lire e 5 lire; di nichelio: 2 lire, 1 lira, 50 centesimi e 20 centesimi; e di bronzo: 10 centesimi e 5 centesimi, in sostituzione delle monete con i medesimi metalli in circolazione in quel periodo. Infine, in forza del RDL 907/1938, fu atorizzata l'emissione di nuove monete di acmonital, in sostituzione di quelle di nichelio della stessa serie imperiale, e, in forza del RD 727/1939, fu autorizzata l'emissione di nuove monete in bronzital, in sostituzione di quelle di bronzo della stessa serie imperiale [MdF 1940, pp. 35-39, 44].

Col RDL 907/1938, "ritenuta l'urgente necessità di attuare anche nel campo monetario le direttive per l'autarchia economica nazionale", fu disposta la fabbricazione e l'emissione di nuove monete da 2 lire, 1 lira, 50 centesimi e 20 centesimi, della serie imperiale, apparentemente identiche alle precedenti, ma usando invece del nichelio un metallo denominato "acmonital", cioè "acciaio monetale italiano" [D'Incerti 1973, p. 246].

Essendo il nichelio un metallo di importazione dall'estero ed indispensabile all'industria bellica, si esaminò la possibilità di sostituirlo con una nuova lega di produzione nazionale. Gli studi al riguardo compiuti, con tenace volontà, della Società anonima nazionale "Cogne" di Aosta, condussero alla composizione di una speciale lega d'acciaio inossidabile, che le prove di coniazione, eseguite con ottimi risultati dalla zecca, dimostrarono di rispondere pienamente allo scopo. Può, anzi, affermarsi che la nuova composizione, dal nome depositato di "acmonital", per le sue caratteristiche di resistenza all'usura e alla deformazione, di lucentezza e inalterabilità, nonché per le maggiori difficoltà che opponeva alle falsificazioni, si dimostrò preferibile al nichelio. Pertanto, in forza del RDL 907/1938, si autorizzò la fabbricazione e l'emissione delle nuove monete di acmonital in sostituzione di quelle di nichelio, destinate pertanto ad essere ritirate e demonetate. Tuttavia, in virtù delle oggettive difficoltà della zecca di lavorare la nuova lega metallica e dell'inadatta attrezzatura in suo possesso a trattare la fusione e la laminazione del tipo di lega di acciao prescelto, così come avvenne per la lavorazione dei tondelli di nichelio, fu deciso di affidare all'industria privata la lavorazione dei nuovi tondelli di acmonital. La Società anonima nazionale "Cogne" si assunse l'impegno di fornire i tondelli di acmonital dei diversi tagli. Il provvedimento, che attuava, anche in ambito monetario, le direttive dell'autarchia economica, consentì una notevole economia nell'approvigionamento dall'estero del nichelio, permettendo, inoltre, di fronteggiare adeguatamente le continue e crescenti esigenze dell'Africa Orientale Italiana, dove per l'appunto gli spezzati metallici, in particolare quelli da 2 lire e 1 lira, si dimostrarono particolarmente adatti a diffondere la monetazione italiana a scapito del tallero di Maria Teresa [MdF 1940, p. 39].

Per quanto nel RDL 907/1938, fossero precisate la caratteristiche fisiche (diametro e peso con relative tolleranze) delle nuove monete, non fu data alcuna indicazione in merito la composizione della lega acmonital. La direzione tecnica della Cogne, a seguito di una precisa richiesta, rispose che la lega usata corrispondeva ad un acciaio inossidabile austenitico [72% di ferro] al cromo-nichelio, con tenore medio di cromo pari al 19% e di nichelio pari al 9%. Una tale lega risulta perfettamente amagnetica. Tuttavia, parte delle monete dei quattro tagli in oggetto risulta, seppur debolmente, magnetica. La direzione della Cogne si limitò ad attribuire questo diverso comportamento magnetico a differenze occasionali di incrudimento dei tondelli. Accurate analisi chimiche, confermarono che furono utilizzate varia leghe sensibilmente diverse tra loro, riducibili alle seguenti quattro: cromo 19,6% e nichelio 10,3 %; cromo 16,0% e nichelio 11,0%; cromo 19,2% e nichelio 9,5%; cromo 20,1% e nichelio 9,9% [D'Incerti 1973, pp. 246-248].

Date le difficoltà di coniazione delle monete di acmonital, la zecca, per ottenere una coniazione decorosa, fu costretta a rifare i punzoni ed i relativi conî, modificandone il rilievo in maniera opportuna. Il primo impiego ufficiale della nuova lega acmonital si ebbe per le monete portanti il millesimo 1939-XVII. Per questa emissione furono usati i conî ricavati ancora dai punzoni originali, serviti per coniare le monete di nichelio. Proseguì poi, coi nuovi conî, con le monete datate 1939-XVIII e con le prime emissioni di quelle datate 1940-XVIII; monete queste, che, grazie ai conî rifatti, presentano un aspetto notevolmente migliore rispetto a quello delle monete datate 1939-XVII. Nel corso del 1940, resasi sempre più grave la mancanza di nichelio, fu necessario eliminarlo del tutto nella composizione delle monete, anche se di detta modifica non vi è traccia in alcun decreto. A seguito degli opportuni esperimenti fu scelta la lega di ferro contenente solo cromo nella quantità del 18%, col nichelio ridotto a sole tracce (0,10-0,15%): cioè un acciaio inossidabile ferritico [82% di ferro] , fortemente magnetico. Le monete datate 1940-XVIII furono coniate inizialmente con l'acmonital dei primi tipi contenenti nichelio, poi con la nuova lega senza nichelio; pertanto, le monete con quest'ultima data furono coniate con leghe: amagnetiche, debolmente magnetiche e fortemente magnetiche [ibid., pp. 248-250]. Tuttavia, diversi tondelli non calamitabili, preparati nel 1940, finirono, per errore o per esaurire qualche piccola rimanenza, nei quantitativi predisposti per le successive coniazioni effettuate con i nuovi tondelli di ferro-cromo, e, insieme a questi ultimi, furono coniati negli anni successivi.

Tra le monete di nichelio e quelle di acmonital, nonostante quanto indicato nei relativi decreti, non si riscontrano differenze apprezzabili di diametro e di peso. infatti, per tutte le monete si notano differenze di diametro anche maggiori rispetto ai corrispondenti valori teorici dei due tipi di metallo; tuttavia, essi rientrano nella tolleranza ammessa dai decreti, pari a più o meno 10 millesimi, per le monete di nichelio, e 20 millesimi, per quelle di acmonital. Per le monete da 2 lire la notevole differenza è dovuta al fatto che il contorno delle monete di nichelio è liscio, mentre nelle monete di acmonital è godronato. Per mantenere invariato il peso delle monete, nonostante il diverso peso specifico dei vari componenti, la Cogne ricorse alla modifica del loro spessore, così rilevato in millimetri: 2 lire (2,00 nichelio - 2,15 acmonital); 1 lira (1,85 nichelio - 2,00 acmonital); 50 centesimi (1,60 nichelio - 1,80 acmonital); 20 centesimi (1,40 nichelio - 1,50 acmonital). Differenze inconfondibili, che basterebbero da sole a individuare i due tipi di monete, si possono rilevare nell'aspetto delle superfici, nello spessore del rilievo, nella nettezza dell'incisione. Il nichelio, infatti, è un metallo molto malleabile che permette una perfetta coniazione; l'acmonital, invece, è molto duro e coniabile con difficoltà, usando pressioni molto più alte di quelle consuete. Pertanto, il rilievo delle monete di acmonital appare più modesto e meno netto e le superfici appaiono più chiare e legermente più opache [D'Incerti 1973, pp. 247-248].

Il potere liberatorio, per i pagamenti tra privati, delle monete da 50 centesimi di acmonital, del tipo "Aquila romana", non è indicato nella documentazione coeva; tutavia, nel 1931, per le monete da 50 centesimi di nichelio, era di 10 lire [Lefèvre 1931, p. 47, tab.]. Alcuni esemplari delle monete di questo tipo, datati 1938-XVII, furono prodotti, anche se ufficialmente in nichelio, appositamente per i numismatici [MdF 1940, p. 42, tab.; D'Incerti 1956, p. 141, tab., p. 141; Gigante 2016, p. 158].

Le monete di acmonital da 50 centesimi, del tipo "Aquila romana" del 2° tipo, furono coniate dal 1938 al 1943, complessivamente, in 126.613.003 pezzi, per un totale di 63.306.501 lire e 50 centesimi; compresi i tre esemplari di acmonital, amagnetici, del 1938-XVII, che, ufficialmente, risultano essere compresi nel contingente di 20 pezzi relativo alle monete di nichelio, con quella data, coniate appositamente per i numismatici [MdF 1940, p. 40, tab.; D'Incerti 1956, p. 141, tab.; Gigante 2016, p. 158].

Aquila romana

1606
2 lire · 1936 Anno XIV · Roma (R) · Ni · R · camera_alt
1607
2 lire · 1937 Anno XV · Roma (R) · Ni · R3 · camera_alt
1608
2 lire · 1938 Anno XVII · Roma (R) · Ni · R4 · camera_alt
1609
2 lire · 1939 Anno XVII · Roma (R) · (Amagnetica) · Fe · NC · camera_alt
1610
2 lire · 1939 Anno XVII · Roma (R) · Fe · NC · camera_alt
1611
2 lire · 1939 Anno XVIII · Roma (R) · (Amagnetica) · Fe · C · camera_alt
1612
2 lire · 1939 Anno XVIII · Roma (R) · Fe · NC · camera_alt
1613
2 lire · 1940 Anno XVIII · Roma (R) · (Amagnetica) · Fe · C · camera_alt
1614
2 lire · 1940 Anno XVIII · Roma (R) · Fe · C · camera_alt
1616
2 lire · 1941 Anno XIX · Roma (R) · Fe · NC · camera_alt
1617
2 lire · 1942 Anno XX · Roma (R) · Fe · R2 · camera_alt
1618
2 lire · 1943 Anno XXI · Roma (R) · Fe · R · camera_alt
1619
1 lira · 1936 Anno XIV · Roma (R) · Ni · R · camera_alt
1620
1 lira · 1937 Anno XV · Roma (R) · Ni · R3 · camera_alt
1621
1 lira · 1938 Anno XVII · Roma (R) · Ni · R4 · camera_alt
1622
1 lira · 1939 Anno XVII · Roma (R) · (Amagnetica) · Fe · C · camera_alt
1623
1 lira · 1939 Anno XVII · Roma (R) · Fe · C · camera_alt
1624
1 lira · 1939 Anno XVIII · Roma (R) · (Amagnetica) · Fe · C · camera_alt
1625
1 lira · 1939 Anno XVIII · Roma (R) · Fe · C · camera_alt
1626
1 lira · 1940 Anno XVIII · Roma (R) · (Amagnetica) · Fe · C · camera_alt
1627
1 lira · 1940 Anno XVIII · Roma (R) · Fe · C · camera_alt
1628
1 lira · 1941 Anno XIX · Roma (R) · Fe · NC · camera_alt
1629
1 lira · 1942 Anno XX · Roma (R) · Fe · C · camera_alt
1630
1 lira · 1943 Anno XXI · Roma (R) · Fe · R · camera_alt
1631
50 centesimi · 1936 Anno XIV · Roma (R) · Ni · R · camera_alt
1632
50 centesimi · 1937 Anno XV · Roma (R) · Ni · R3 · camera_alt
1633
50 centesimi · 1938 Anno XVII · Roma (R) · Ni · R4 · camera_alt
1634
50 centesimi · 1938 Anno XVII · Roma (R) · (Amagnetica) · Fe · R5 · camera_alt
1635
50 centesimi · 1939 Anno XVII · Roma (R) · (Amagnetica) · Fe · C · camera_alt
1636
50 centesimi · 1939 Anno XVII · Roma (R) · Fe · C · camera_alt
1637
50 centesimi · 1939 Anno XVIII · Roma (R) · (Amagnetica) · Fe · C · camera_alt
1638
50 centesimi · 1939 Anno XVIII · Roma (R) · Fe · NC · camera_alt
1639
50 centesimi · 1940 Anno XVIII · Roma (R) · (Amagnetica) · Fe · C · camera_alt
1640
50 centesimi · 1940 Anno XVIII · Roma (R) · Fe · CC · camera_alt
1641
50 centesimi · 1941 Anno XIX · Roma (R) · Fe · CC · camera_alt
1642
50 centesimi · 1942 Anno XX · Roma (R) · Fe · CC · camera_alt
1643
50 centesimi · 1943 Anno XXI · Roma (R) · Fe · R · camera_alt
1666
5 centesimi · 1936 Anno XIV · Roma (R) · Cu · NC · camera_alt
1667
5 centesimi · 1937 Anno XV · Roma (R) · Cu · C · camera_alt
1668
5 centesimi · 1938 Anno XVI · Roma (R) · Cu · C · camera_alt
1669
5 centesimi · 1939 Anno XVII · Roma (R) · Cu · C · camera_alt
1670
5 centesimi · 1939 Anno XVII · Roma (R) · Cu · CC · camera_alt
1671
5 centesimi · 1940 Anno XVIII · Roma (R) · Cu · CC · camera_alt
1672
5 centesimi · 1941 Anno XIX · Roma (R) · Cu · CC · camera_alt
1673
5 centesimi · 1942 Anno XX · Roma (R) · Cu · CC · camera_alt
1674
5 centesimi · 1943 Anno XXI · Roma (R) · Cu · R · camera_alt

50 centesimi · 1940 Anno XVIII · Aquila romana 2° tipo · Roma · Ferro

Stato scheda

Non completata

Oggetto emissione

Moneta

Tipo emissione

Celebrativa

Nominale

50 centesimi

Valore unità monetaria

0,50 lire italiane

Tipo

2° tipo

Materiale

Ferro (Fe)

Titolo

820‰

Anno

1940

Anno era Fascista

Anno XVIII

Diametro

24,1 mm

Altezza bordo

1,8 mm

Peso legale

6 g

Tolleranza peso

± 20‰

Peso reale

5,88/6,12 g

Asse di conio a

180° (ore 6)

Tipo del dritto

Testa nuda

Legenda dritto
Tipo del rovescio

Aquila romana

Iscrizione rovescio
Tipo contorno

Godronato

Zecca
Zecca sigla

R

Produzione

Coniazione meccanica con presse monetarie rapide

Modellista
ROMAGNOLI Giuseppe sigla

G ROMAGNOLI

Incisore capo
Classe di conio

1ª Classe [nessun difetto di conio]

Tiratura

19.005.000 pezzi prodotti

Rarità

Comune (C)

Vittorio Emanuele III di Savoia (1936-1943) Re e Imperatore · Regno d'Italia

Serie

Stati italiani (dall'anno 800)

Monetazione

Regno d'Italia

Autorità

Vittorio Emanuele III di Savoia (1936-1943) Re e Imperatore

Dinastia

Savoia

Ramo

Carignano

Titolo

Re d'Italia e Imperatore d'Etiopia

Ruolo

Re e Imperatore

Modalità

Legittimo

Politica

Stati indipendenti

Periodo unitario italiano

Tipo unità monetaria

Moneta sussidiaria (dal 1914 al 1959)

Sistema ponderale
Unità ponderale
Anni

1936, 1937, 1938, 1939, 1940, 1941, 1942, 1943

Anni era Fascista

Anno XIV, Anno XVI, Anno XV, Anno XVII, Anno XVIII, Anno XIX, Anno XX, Anno XXI

Tipi emissione

Celebrativa

Non emessa

Per numismatici

Materiali

Argento (Ag)

Ferro (Fe)

Nichelio (Ni)

Oro (Au)

Rame (Cu)

Nominali

1 lira, Fe 820‰, 8 g

1 lira, Ni 975‰, 8 g

10 Centesimi, Cu 920‰, 4,9 g

10 Centesimi, Cu 950‰, 5,4 g

10 lire, Ag 835‰, 10 g

100 lire, Au 900‰, 5,196666 g

100 lire, Au 900‰, 8,799014 g

2 lire, Fe 820‰, 10 g

2 lire, Ni 990‰, 10 g

20 centesimi, Fe 820‰, 4 g

20 centesimi, Ni 990‰, 4 g

20 lire, Ag 800‰, 20 g

5 centesimi, Cu 920‰, 2,95 g

5 centesimi, Cu 950‰, 3,25 g

5 lire, Ag 835‰, 5 g

50 centesimi, Fe 820‰, 6 g

50 centesimi, Ni 975‰, 6 g

50 lire, Au 900‰, 4,399507 g

Tipo del dritto

Testa nuda

Tipi del rovescio

Aquila romana

Insegna militare

Italia fascista

Italia feconda

Italia marinara

Italia su quadriga lenta

Littore

Scudo semirotondo

Legenda rovescio
Iscrizione rovescio
Tipi contorno

Con legenda

Godronato

Liscio

Legenda contorno
Zecca

Roma, R

Produzione

Coniazione meccanica con presse monetarie rapide

Incisore capo

GIAMPAOLI Pietro, Senza marchio, Roma

Modellista

ROMAGNOLI Giuseppe, G ROMAGNOLI, Roma

Gigante Fabio
Fabio Gigante
Monete del Regno d'Italia e delle sue Colonie
Digital Encyclopedic Edition
#
Indice