Vittorio Emanuele III di Savoia (1936-1943) Re e Imperatore · Regno d'Italia

10 lire · 1940 Anno XVIII · Italia marinara · Roma · Argento

10 lire d'argento, coniato nel 1940 Anno XVIII a Roma · Argento (Ag) 835‰ · ø 27 mm · peso 10 g · asse di conio a 180° · Solo alcuni esemplari conosciuti

Dritto

VITTORIO • EMANVELE • III • RE • E • IMPERATORE

Testa del re volta a destra.

Rovescio

I  T / A / L  I  A

La figura dell'Italia marinara verso destra, ritta sulla prora di una nave romana, decorata dello scudo sabaudo della croce coronato sorretto lateralmente da due fasci littorii, reca nella mano sinistra una vittoria alata e nella destra un fascio littorio; a sinistra, XVIII // 1940 e, a destra, R. Nell'esergo, L. 10 e, più a destra lungo il bordo, G • ROMAGNOLI.

Contorno

✽ FERT ✽ nodo ✽ FERT ✽ nodo ✽ FERT ✽ nodo (in incuso)

Altre informazioni

La serie completa del 1940-XVIII fu presentata, come da consolidata tradizione, dall'allora direttore della zecca, Ernesto Rizzo, a Vittorio Emanuele III nei primi mesi del 1940. La serie era contenuta nel solito astuccio di marocchino azzurro, con impressa in oro sul piatto la sigla della regia zecca circondata dai nodi d'amore (di Savoia) e sormontata dalla corona reale. L'astuccio conteneva dieci monete: 100 lire d'oro; 20 lire, 10 lire e 5 lire d'argento; 2 lire, 1 lira, 50 centesimi e 20 centesimi d'acmonital; 10 centesimi e 5 centesimi di bronzital. Tutte queste monete furono coniate dalla regia zecca; tuttavia, la rendicontazione della fabbricazione della moneta da 100 lire d'oro e di quelle da 20, 10 e 5 lire d'argento non risulta essere compresa in ciò che rimane della documentazione coeva della zecca. A tale proposito va segnalato che la parte dell'archivio della zecca che aveva superato le vicende della seconda guerra mondiale fu smantellato per ragioni di spazio; in parte, ritenuto inutile, fu distrutto - come risulta da regolare verbale - e la parte riguardante i documenti inerenti le spese e i ricavi fu inviato all'Archivio Generale di Stato [D'Incerti 1970, pp. 166-168]. Sia la moneta d'oro da 100 lire sia quelle d'argento da 20, 10 e 5 lire del 1940-XVIII non risultano essere presenti nel Museo della Zecca di Roma, al quale per disposizione di legge sarebbero dovuti pervenire due esemplari di ciascuna moneta, medaglia o prova coniate nella zecca stessa. Tuttavia, sul cartellino che accompagna la moneta da 100 lire donata a Vittorio Emanuele III, da lui manoscritto, vi è scritto "Dono della Banca d'Italia". Questo dono, potrebbe testimoniare una volontà comune, da parte sia della zecca sia della Banca d'Italia, di ricordare l'anno in cui ricorreva il quarantesimo anniversario di regno di Vittorio Emanuele III, che cadeva il 29 luglio, quindi nel XVIII anno dell'era fascista. Pertanto, la zecca potrebbe avere deciso di coniare sia la moneta d'oro sia quelle d'argento a completamento della serie con tutti i tagli previsti dalle leggi allora vigenti. Per quanto concerne le monete d'argento, è verosimile ipotizzare che si decise di non utilizzare quelle previste per i numismatici in quanto l'anno XVIII era già stato attribuito alle monete datate 1939. D'Incerti [1972, p. 245], basandosi sulla testimonianza di un vecchio funzionario del Tesoro, ritiene che per le monete d'argento in oggetto non siano stati coniati più di cinque pezzi cadauna.

Delle monete d'argento da 20 lire, 10 lire e 5 lire del 1940-XVIII non fu fatta la regolare emissione. Tuttavia, esse furono coniate dalla zecca in base alle disposizioni contenute nel RD 2511/1936, che definiva le caratteristiche delle monete imperiali d'argento, di nichelio e di bronzo; inoltre, l'esiguo numero di pezzi coniati, di ognuna di queste monete, rientra nei contingenti previsti dal RD 2200/1937. Pertanto, queste monete sono da considerarsi, a nostro parere, come monete vere e proprie a tutti gli effetti.

Indagini della Guardia di Finanza, effettuate nel 2002 presso la zecca di Roma, hanno appurato che nel 1957 e nel 1960, furono "movimentati" i conî delle monete d'argento da 20 lire, 10 lire e 5 lire del 1940-XVIII, senza che, tuttavia, ne fosse stato giustificato lo scopo [Luppino 2009, p. 401].

10 lire · Italia marinara · Argento

Altre informazioni

A seguito della conquista dell'Etiopia (allora Abissinia), fu emanato il RDL 754/1936, dal titolo: "Dichiarazione della sovranità piena ed intera del Regno d'Italia sull'Etiopia ed assunzione da parte del Re d'Italia del titolo di Imperatore di Etiopia". Ben presto si palesò la necessità non soltanto di rappresentare anche nella monetazione il fondato Impero, ma anche di adeguare la circolazione metallica agli aumentati bisogni, tenendo conto delle peculiari esigenze delle regioni conquistate. Fu perciò disposto il riordinamento della circolazione monetaria metallica di Stato autorizzando, per effetto del RDL 1674/1936, la creazione della cosidetta "serie imperiale", celebrativa della costituzione dell'Impero. Pertanto, in forza del RD 2510/1936, fu autorizzata l'emissione delle monete d'oro da 100 lire e 50 lire e, a seguito del RD 2511/1936, fu autorizzata l'emissione delle monete d'argento: 20 lire, 10 lire e 5 lire; di nichelio: 2 lire, 1 lira, 50 centesimi e 20 centesimi; e di bronzo: 10 centesimi e 5 centesimi, in sostituzione delle monete con i medesimi metalli in circolazione in quel periodo. Infine, in forza del RDL 907/1938, fu atorizzata l'emissione di nuove monete di acmonital, in sostituzione di quelle di nichelio della stessa serie imperiale, e, in forza del RD 727/1939, fu autorizzata l'emissione di nuove monete in bronzital, in sostituzione di quelle di bronzo della stessa serie imperiale [MdF 1940, pp. 35-39, 44].

Le monete da 10 lire d'argento del tipo "Italia marinara" furono coniate a partire dal 1937 e il loro potere liberatorio, per i pagamenti tra privati, fu fissato a 500 lire [MdF 1940, p. 59, tab. II]. Le monete di questo tipo datate 1937-XV, 1938-XVII, 1939-XVIII, 1940-XIX e 1941-XX, furono prodotte, in numero limitato, appositamente per i numismatici [ibid., p. 42, tab.; D'Incerti 1956, p. 141, tab.].

Le monete da 10 lire in argento, del tipo "Italia marinara", furono coniate dal 1937 al 1941, complessivamente, in 618.630 pezzi, per un totale di 6.186.300 lire; escluse le monete datate 1940-XVIII, di cui non si conosce l'esiguo quantitativo [MdF 1940, pp. 40, 42, 56, tabb., tab. B2; D'Incerti 1956, p. 141, tab.].

Tra le monete aventi la legenda del contorno composta dai tre motti fert, in incuso tra nodi e rosette, se ne possono trovare alcune in cui, seppur raramente, per la consunzione, deformazione o rottura, dovuta all'usura delle lettere f, e, r e t poste in incuso sulla ghiera, uno, due o tutti i tre motti si presentano alterati in fekt, fent, fept, feri, ffkt, ffrt, fih, fikt, fkrt, iiki o iirt. Più frequentemente, invece, può capitare che, per l'errata disposizione della ghiera, vi siano delle monete che presentano la legenda del contorno impressa al contrario, ossia quando i tre motti fert appaiono capovolti rispetto alla faccia del dritto.

10 lire · 1940 Anno XVIII · Italia marinara · Roma · Argento

Stato scheda

Non completata

Oggetto emissione

Moneta

Tipo emissione

Non emessa

Nominale

10 lire

Valore unità monetaria

10 lire italiane

Materiale

Argento (Ag)

Titolo

835‰

Tolleranza titolo

± 3‰

Anno

1940

Anno era Fascista

Anno XVIII

Diametro

27 mm

Peso legale

10 g

Tolleranza peso

± 5‰

Peso reale

9,452/10,050 g

Asse di conio a

180° (ore 6)

Tipo del dritto

Testa nuda

Tipo del rovescio

Italia marinara

Legenda rovescio
Tipo contorno

Con legenda

Legenda contorno
Zecca
Zecca sigla

R

Produzione

Coniazione meccanica con presse monetarie rapide

Modellista
ROMAGNOLI Giuseppe sigla

G ROMAGNOLI

Incisore capo
Classe di conio

2ª Classe [contorno: debolezze]

Rarità

Solo alcuni esemplari conosciuti (R5)

Vittorio Emanuele III di Savoia (1936-1943) Re e Imperatore · Regno d'Italia

Serie

Stati italiani (dall'anno 800)

Monetazione

Regno d'Italia

Autorità

Vittorio Emanuele III di Savoia (1936-1943) Re e Imperatore

Dinastia

Savoia

Ramo

Carignano

Titolo

Re d'Italia e Imperatore d'Etiopia

Ruolo

Re e Imperatore

Modalità

Legittimo

Politica

Stati indipendenti

Periodo unitario italiano

Tipo unità monetaria

Moneta sussidiaria (dal 1914 al 1959)

Sistema ponderale
Unità ponderale
Anni

1936, 1937, 1938, 1939, 1940, 1941, 1942, 1943

Anni era Fascista

Anno XIV, Anno XVI, Anno XV, Anno XVII, Anno XVIII, Anno XIX, Anno XX, Anno XXI

Tipi emissione

Celebrativa

Non emessa

Per numismatici

Materiali

Argento (Ag)

Ferro (Fe)

Nichelio (Ni)

Oro (Au)

Rame (Cu)

Nominali

1 lira, Fe 820‰, 8 g

1 lira, Ni 975‰, 8 g

10 Centesimi, Cu 920‰, 4,9 g

10 Centesimi, Cu 950‰, 5,4 g

10 lire, Ag 835‰, 10 g

100 lire, Au 900‰, 5,196666 g

100 lire, Au 900‰, 8,799014 g

2 lire, Fe 820‰, 10 g

2 lire, Ni 990‰, 10 g

20 centesimi, Fe 820‰, 4 g

20 centesimi, Ni 990‰, 4 g

20 lire, Ag 800‰, 20 g

5 centesimi, Cu 920‰, 2,95 g

5 centesimi, Cu 950‰, 3,25 g

5 lire, Ag 835‰, 5 g

50 centesimi, Fe 820‰, 6 g

50 centesimi, Ni 975‰, 6 g

50 lire, Au 900‰, 4,399507 g

Tipo del dritto

Testa nuda

Tipi del rovescio

Aquila romana

Insegna militare

Italia fascista

Italia feconda

Italia marinara

Italia su quadriga lenta

Littore

Scudo semirotondo

Legenda rovescio
Iscrizione rovescio
Tipi contorno

Con legenda

Godronato

Liscio

Legenda contorno
Zecca

Roma, R

Produzione

Coniazione meccanica con presse monetarie rapide

Incisore capo

GIAMPAOLI Pietro, Senza marchio, Roma

Modellista

ROMAGNOLI Giuseppe, G ROMAGNOLI, Roma

Gigante Fabio
Fabio Gigante
Monete del Regno d'Italia e delle sue Colonie
Digital Encyclopedic Edition
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